Per sapere come funziona la chirurgia estetica dei cani in Italia bisogna conoscere le tante leggi e norme che disciplinano il codice civile e penale.

La prima cosa importante da sapere sulla chirurgia estetica nei cani è vietata in forza della convenzione europea di Strasburgo del 1987.

Strasburgo ha ufficialmente vietato i tagli estetici alle orecchie e i tagli della coda ad esclusione di alcuni tipi di cani da caccia.

Per il cane da caccia il taglio della coda è consentito solo nei primi giorni di vita, e deve essere effettuato da un veterinario chirurgico.

Non è comunque così scontato l’intervento perché deve essere motivato solo dal tipo di caccia per il quale l’animale è predisposto o verrà addestrato.

Tutto questo per impedire che il cane abbia lesioni alla coda durante le battute di caccia o gli allenamenti se prevedono che l’animale debba infiltrarsi in macchie boschive fitte (es. caccia al cinghiale).

La chirurgia estetica nei cani è vietata

Se come abbiamo detto la chirurgia estetica nei cani è vietata è chiaramente possibile sottoporre l’animale domestico a qualsiasi intervento chirurgico a fini sanitari.

In alcuni casi ben specifici si parla di chirurgia estetica e plastica a fini salutari ossia per aiutare il cane a migliorare le proprie aspettative di vita.

Un classico esempio è l’allargamento delle fosse nasali un’operazione che viene fatta ai cani brachicefali come i bulldog inglesi e i bullldog francesi.

Altri classici interventi chirurgici sono quelli di lifting alle palpebre in quelle razze di cani pieni di rughe le cui palpebre sono nascoste e che difficilmente riusciamo a vedere.

Le tante rughe sul muso sono ricettacolo di infezioni e batteri e quindi in questo caso la chirurgia plastica cerca di porre un rimedio a eventuali eccessi dovuti alla selezione della razza.

Negli ultimi tempi, anche se di difficile comprensione della sua utilità  si sta divulgando il Neuticles ovvero la collocazione di pappe di silicone sui genitali in caso di castrazione nei cani maschi.

Resta comunque molto lontana la cultura italiana  nei confronti della chirurgia estetica del cane rispetto alla moda americana che permette molti tipi di interventi estetici decisamente inutili ai fini della salute dell’animale.

La questione oltre che culturale è anche economica spesso il proprietario deve ricorrere a finanziamenti per l’intervento in quanto le polizze assicurative coprono solo in parte quesli interventi necessari ai fine della salute, esattamente come avviene con il sistema sanitario nazionale per noi cittadini per i quali la chirurgia estetica è convenzionata solo in casi di ricostruzione per interventi demolitori anticancro o per danni causati da incidenti.

Ecco quindi l’esigenza, se proprio il proprietario deve ricorrere al veterinario chirurgo, di fare un finanziamento per l’operazione del cane.

L’assicurazione per interventi chirurgici nel cane

Alcune assicurazioni coprono i danni a terzi, proteggono il proprietario dai danni civili (es morsi) ma il rimborso per interventi chirurgici  necessari e non estetici spesso coprono una retta fino a 1000 euro e le polizze vengono sottoscritte quasi sempre solo per animali di età inferiore agli otto anni.

Spesso la polizza ricopre solo in parte l’onorario del chirurgo, perché oltre ai costi per l’intervento vero e proprio bisogna poi affrontare le spese per gli assistenti del veterinario, i diritti di sala, il ricovero post operatorio, le spese per l’assistenza durante il ricovero stesso, senza contare le medicine e i farmaci post operazione.

Un’ultima nota importante prima di sottoporre il cane ad un intervento chirurgico:

Anche i cani prima di essere operati necessitano analisi e certificazioni pre operatorie. Il cane deve essere vaccinato per il cimurro, epatite, ecc. oltre alla certificazione di tutte le vaccinazioni obbligatorie per legge.

Comprendete bene le difficoltà di questi iter ed i costi relativi ad un qualsiasi intervento chirurgico anche quello antioncologico, la castrazione, o la sterilizzazione.